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CHI SONO I TARLI DEL LEGNO

Ciò che comunemente vengono chiamati tarli del legno sono insetti, appartenenti all’ordine dei coleotteri, che si nutrono della polpa del legno (insetti xilofagi), sia viva che morta. Insetti di questo genere, che trovano nel legno le sostanze nutritive di cui necessitano in uno o più fasi del proprio ciclo vitale, esistono anche nell’ordine degli isotteri (termiti), dei lepidotteri (rodilegno e tarli vespa del pioppo), degli imenotteri (formica crematogaster) e persino degli isopodi (limnoria lignorum).

Caratteristiche dei tarli del legno

I tarli del legno più comuni alle nostre latitudini sono quelli appartenenti alla famiglia degli anobidi (in particolare l’anobium puctuatum e lo xestobium rufovillosum), quelli della famiglia dei bostrichidi e quelli appartenenti alla famiglia dei cerambicidi.
Le specie sono davvero numerosissime all’interno di queste famiglie ed è difficile definirne le caratteristiche entomologiche nello specifico.
In generale si tratta di insetti piuttosto piccoli, lunghi pochi millimetri, generalmente di colore scuro, caratterizzati da un ciclo vitale di 1 o 3 anni, per lo più allo stato larvale (le uova si schiudono in 2/4 settimane e, dopo il lungo stato larvale, lo stato di pupa dura 2/4 settimane, così come lo stadio di adulto). Con la fase adulta il tarlo abbandona il sistema delle gallerie e si procura una via verso l’esterno, creando i noti fori di sfarfallamento che è possibile vedere sulle superfici lignee infestate.
Le femmine in primavera depongono le uova nelle fessure, nei fori e nelle abrasioni del legno e in tutti quei punti dei manufatti lignei nei quali, la larva che uscirà dalle uova potrà poi trovare la possibilità di nutrirsi. Se normalmente si ha una generazione ogni 2 o 3 anni, ci sono casi in cui si possono avere fino a due generazioni in un anno, laddove sussistano particolari condizioni ambientali favorevoli in termini di umidità e temperatura (oltre che di disponibilità di cibo), come accade spesso nelle abitazioni in cui al caldo dell’estate segue il caldo artificiale del riscaldamento.
Durante lo stato larvale il tarlo scava cunicoli nel legno che lo ospita, compromettendone l’integrità estetica e la tenuta strutturale. I tanni estetici sono dovuti essenzialmente ai fori di sfarfallamento creati dai tarli nella fase adulta; quelli della tenuta strutturale sono dovuti alle gallerie scavate dalle larve. Alcuni tarli, trovando nella cellulosa l’alimento principale, si ciba non soltanto di legno ma anche di materiale cartaceo.
Travi, manufatti lignei antichi, mobili, opere d’arte, libri e riviste sono i bersagli principali dei tarli. Tuttavia, anche l’uomo può subire danni dalla presenza dei tarli, se ad essi si affiancano alcuni loro parassiti come lo scleroderma o l’acaro del tarlo. questi parassiti possono pungere l’uomo e provocare gonfiori e vesciche pruriginose associate a dermatiti allergiche.

Precauzioni contro i tarli del legno

La prevenzione contro l’infestazione dai tarli consiste in quei provvedimenti atti a eliminare o per lo meno ridurre al minimo le cause favorevoli all’ insediamento di questi sgraditi coleotteri xilofagi.
Che si parla di mobili, di cornici e di manufatti lignei in genere o di libri o riviste, è sempre importante che gli oggetti siano tenuti puliti (e se del caso lucidati) e sistemati in ambienti non umidi, ventilati, freschi e luminosi. E’ infatti in ambienti relativamente caldi, umidi, scarsamente ventilati e bui che si generano le condizioni ottimali per la proliferazione di questo tipo di infestanti.

È consigliabile applicare una o due volte l’anno -a seconda del prodotto utilizzato- un composto antitarlo liquido o in crema che, oltre a rendere il materiale poco appetibile per il tarlo, nutrono il legno e lo lucidano.

Se gli oggetti sono stati già recuperati o restaurati da una precedente infestazione di tarli, può essere utile stuccare le fessure, le abrasioni e i vecchi fori di sfarfallamento che la femmina utilizza generalmente per deporre le nuove uova. Questa soluzione però non si adatta a tutte le situazioni. Se ad esempio abbiamo a che fare con travi e travetti, l’eliminazione di tutte le fessure e di tutti i buchi diventa impresa impossibile e pertanto si deve fa ricorso all’intervento di tecnici specializzati per individuare soluzioni alternative.

Altro accorgimento importante è evitare il contagio e non portare all’interno dell’abitazione oggetti ragionevolmente infestati dai tarli, senza prima assicurarsi che abbiano subito un serio intervento antitarlo.

Quando si può parlare di una infestazione di tarli

In ambito commerciale al momento non sono liberamente disponibili strumenti o attrezzature capaci di segnalare e valutare in modo automatico una infestazione attiva di tarli.

Una infestazione dei tarli è dunque riconoscibile attraverso la giusta interpretazione visiva di alcuni segnali.

Una infestazione attiva di tarli è riconoscibile se vengono rinvenuti esemplari adulti sfarfallati dal legno. Se ne possono trovare di morti, una volta raggiunto il culmine del ciclo biologico (non oltre due/tre settimane dallo stadio adulto), oppure di vivi, mentre sono alla ricerca del partner per portare a compimento la fecondazione o mentre cercano la giusta superficie per deporre le uova. Il periodo tipico dello sfarfallamento è nella stagione primaverile, con il rialzo delle temperature, anche se, negli ultimi anni, è stata osservata la permanenza di condizioni ideali per lo sfarfallamento quasi fino alla fine dell’estate. Un altro momento favorevole allo sfarfallamento si ha, in qualche caso, anche alle porte dell’inverno, con l’accensione dei sistemi di riscaldamento che in qualche modo riproduce temperature simili a quelle primaverili.

Altro segnale è la presenza di fori di sfarfallamento recenti, che si mostrano chiari, polverosi e dai contorni bene definiti. Il diametro dei fori di sfarfallamento (rotondi o ovali) può variare da pochi millimetri (1 o 2) a un centimetro, a seconda della specie infestante. I vecchi fori di sfarfallamento possono essere invece scelti dalle femmine per depositare le nuove uova.

Un altro segnale di infestazione attiva di tarli è dato dalla presenza di rosume, ovvero dei piccoli cumoli di polverina finissima, sul piano di caduta verticale, in corrispondenza dei fori di sfarfallamento, da cui gli esemplari adulti sono presumibilmente poco prima fuoriusciti. Si tratta di segatura finissima di legno prodotta dai tarli adulti nell’atto di scavare la galleria per guadagnare la via verso l’esterno.

Il danno maggiore del tarlo si ha quando questo si trova allo stato larvale. Il periodo larvale di scavo può durare, nel caso dei Lictidi da 6 a 18 mesi, nel caso degli Anobidi da 2 a 4 anni (fino a 10 anni nel caso del Xestobium rufovillosum, il c.d. Orologio della morte), nel caso dei Cerambicidi da 7 a 17 anni.

Il legno attaccato dai tarli diventa generalmente debole e friabile e, se caratterizzato da ampie zone cave interne, emette un suono sordo se battuto. Anche la presenza di avvallamenti e/o rigonfiamenti può rappresentare il segnale di una infestazione.

Infine, anche se la maggior parte dei tarli non emette rumore (anobidi), ci sono alcuni grossi tarli detti cerambicidi che emettono un tipico rumore di rosicchiamento del legno durante la lunga fase larvale, generando gallerie e avanzando nella fase di infestazione. Altri tipi di tarlo, come il già citato Xestobium rufovillosum (un grande anobide), che emette un suono ritmico come richiamo sessuale, sbattendo la testa contro le pareti in legno a intervalli regolari. In questo modo cerca di attrarre la femmina all’interno della galleria e fecondarla, prima di uscire all’esterno.

Come interviene Toscana-Ambiente per eliminare i tarli

Toscana Ambiente è specializzata nel trattamento antitarlo di manufatti lignei o cartacei di volume contenuto, mediante il ricorso a sistemi ad atmosfera modificata che uccide i tarli per asfissia. Con questo metodo Toscana Ambiente è in grado di trattare simultaneamente manufatti per un volume massimo di 12 metri cubi. I trattamenti possono essere svolti in sede oppure a domicilio, se ci sono le condizioni logistiche. Lo smontaggio, il rimontaggio e il trasporto possono essere gestiti, su richiesta, da Toscana Ambiente. Per le travature invece Toscana Ambiente impiega sistemi termici a microonde, completamente ecologici, che agiscono per shock termico. Con entrambi i sistemi i tarli sono colpiti ed eliminati a qualsiasi stadio del ciclo di vita si trovino (uova, larve, pupe o individui adulti).
Le tecniche utilizzate da Toscana Ambiente è silenziosa, inodore, senza alcun residuo e non nuoce all’ambiente, alle persone e agli animali domestici.
I trattamenti antitarlo vengono normalmente accompagnati da trattamenti superficiali con prodotti antitarlo.

Se desideri liberarti dai tarli in modo efficace, veloce e non invasivo, contatta gli specialisti di Toscana Ambiente. Chiamaci senza impegno al numero +39.0583.495047, oppure contattaci online; ti risponderemo rapidamente e potremo accordarci per aiutarti a risolvere l’infestazione nella tua abitazione o nella tua azienda.

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