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I PRINCIPI DELLA SANIFICAZIONE

Toscana Ambiente possiede i requisiti tecnici, organizzativi e professionali ai sensi dell’art. n. 26 del D.Lgs 81/08 per svolgere servizi di sanificazione presso le aziende e le residenze private. Diffida di chi svolge attività di sanificazione senza le dovute autorizzazione e rivolgiti a chi -come Toscana Ambiente- possiede adeguata preparazione tecnico scientifica per condurre con successo la lotta agli infestanti e agli organismi patogeni, evitando trattamenti indiscriminati e/o sprechi, riducendo al minimo i rischi per l’uomo e per l’ambiente, nel rispetto delle indicazioni delle autorità sanitarie competenti.

Pulizia, disinfezione, sanificazione: facciamo chiarezza

Troppo spesso c’è confusione tra i termini utilizzati dagli operatori e dagli utenti per indicare attività apparentemente simili come la pulizia, disinfezione, la sterilizzazione, la disinfestazione, la sanificazione.
Serve dunque fare chiarezza e ripristinare una adeguata ecologia del linguaggio, visto che l’uso di questi termini spesso si intreccia a questioni di rilevante importanza come la salute delle persone e dell’ambiente.
Il Decreto ministeriale n. 274 del 7 luglio 1997 “Regolamento di attuazione degli Artt. 1 e 4 della Legge 25 gennaio 1994 n. 82, per la disciplina delle attività di pulizia, di disinfezione, di disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione.”, ci aiuta, almeno in parte, a dissipare gran parte della cortina di fumo che si è alzata intorno ai concetti sopracitati.
Secondo tale Decreto con il termine “pulizia” si intende il complesso di procedimenti e operazioni atti a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti confinati, ed aree di pertinenza, senza deteriorarne e/o alterarne le qualità, e mirando piuttosto alla loro più lunga conservazione.
Con il termine “disinfezione” si intende invece il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani superfici, oggetti, ambienti confinati e aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni (virus, batteri, etc.). La disinfezione spesso necessità l’impiego di prodotti disinfettanti di origine naturale o di sintesi (c.d. Presidi medico chirurgici), applicati all’occorrenza anche con l’ausilio di attrezzature specifiche. La carica microbica (virus e batteri) delle superfici trattate, per altro, non è azzerata con la disinfezione, ma ridotta ad un livello talmente basso da non essere dannoso per l’uomo.
Con il termine “disinfestazione” si intende invece il complesso di procedimenti e operazioni atti a distruggere (o allontanare) piccoli animali -in particolare artropodi- sia perché parassiti e/o vettori o riserve di agenti infettivi, sia perché molesti e specie vegetali (o muffe) non desiderate. La “derattizzazione” si configura dunque come una disinfestazione mirata ai roditori (mus musculus, rattus rattus, rattus norvegicus, etc.), ovvero come il complesso di procedimenti e operazioni atti a distruggere o a ridurre il numero della popolazione dei roditori al di sotto di una certa soglia.
Con il termine “sanificazione”, infine, si intende il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti, mediante l’attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione oppure mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione oppure per quanto riguarda l’illuminazione o il rumore. Il termine “sanificazione” è quindi un termine semanticamente assai più ampio del termine “disinfezione” ed è sbagliato utilizzarli come se fossero sinonimi.

Il rapporto tra pulizia e disinfezione

Come è noto, le operazioni di pulizia prevedono: a) asportazione meccanica dello sporco grossolano; b) risciacquo iniziale con acqua calda con temperatura non inferiore ai 45 gradi centigradi (per sciogliere i grassi e favorirne il distacco) e non superiore ai 60 gradi centigradi (per evitare di “cuocere” proteine, zuccheri e grassi, rendendoli più tenacemente attaccati alle superfici da pulire); c) applicazione del detergente (con uno o più componenti tra tensioattivi, sequestranti, candeggianti, enzimi, solventi); d) risciacquo finale con acqua a temperatura di rubinetto. Le attività di pulizia ruotano intorno a quattro fattori variabili: 1) la temperatura; 2) la chimica; 3) il tempo; 4) la meccanica. Questi quattro fattori sono sempre presenti, in misura diversa, in ogni operazione di pulizia. La riduzione di un fattore deve sempre essere compensata dall’aumento di almeno uno degli altri tre. Nessuno di questi elementi da solo può ottenere il massimo risultato, ma l’ottimale combinazione di questi elementi, considerando la specifica situazione (superficie, grado di sporco, macchinari disponibili) porterà all’ottenimento del risultato desiderato (cerchio di Sinner).
Laddove previste, le attività di disinfezione Le attività di disinfezione normalmente si collocano nel quadro delle attività di pulizia,
prima del risciacquo finale: è in questo punto esatto del processo di pulizia che la disinfezione esprime la sua efficacia.

Non tutti gli operatori possono dare garanzie nelle attività di sanificazione da Sars-Cov2

Le attività di disinfezione e, più in generale, di sanificazione non possono essere svolte automaticamente da tutti i soggetti genericamente impegnati in attività di pulizia. Non sono abilitati alle attività di disinfezione e sanificazione gli operatori che si occupano ad esempio di pulizia di caminetti; di espurgo dei pozzi neri; di sterilizzazione di terreni; di pulizia di arenili, strade, piazze, cigli stradali; di manutenzione e pulizia di giardini, corsi d’acqua, sentieri.
Le attività di disinfezione e sanificazione possono essere svolte soltanto dalle imprese di pulizia dotate di precisi requisiti finanziari, di onorabilità, tecnici, organizzativi e professionali ai sensi dalla L. n. 82 del 25/01/1994, dal D.M. n. 274 del 07/07/1994, D.L 81/08, iscritte nel Registro delle imprese o nell’Albo delle imprese artigiane.

L’efficacia di un intervento di sanificazione

Se le superfici sanificate non entrano a contatto con agenti e/o organismi esterni, la loro carica batterica e/o virale rimane certamente al di sotto delle soglie ritenute pericolose per l’uomo, così come ci si aspetta siano gli esiti di una sanificazione eseguita a regola d’arte.
E’ ovvio, tuttavia, che se le superfici tornano ad essere accessibili ad agenti e/o organismi esterni (persone comprese), la presenza di microorganismi può ripresentarsi anche piuttosto rapidamente. Questo per dire che le attività di sanificazione non possono assolutamente sostituirsi alle buone prassi igieniche e sanitarie, soprattutto per quanto riguarda le contaminazioni da virus come il Sars-Cov2.
E’ di fondamentale importanza che i soggetti coinvolti rispettino tutti i protocolli di sicurezza e tutte le prescrizioni di legge per il contenimento del contagio da Coronavirus.

Come interviene Toscana-Ambiente per sanificare gli ambienti

Toscana Ambiente ha accumulato una grande esperienza nel campo della sanificazione ambientale. Il team di esperti di Toscana Ambiente conosce si muove in sicurezza e forte di un ampio bagaglio di esperienze e competenze.
Toscana Ambiente utilizza prodotti registrati come presidi medico-chirurgici e implementa metodi e attrezzature certificati, in linea con le prescrizioni di legge.
Se hai bisogno di effettuare una sanificazione ambientale, contatta i nostri specialisti. Mantieni la presenza di virus e batteri al di sotto delle soglie di guardia! Chiamaci senza impegno al numero +39 0583 495047, oppure contattaci online; ti risponderemo tempestivamente per aiutarti a tenere sotto controllo la salubrità degli ambienti della tua abitazione o della tua azienda.

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